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Uno studio del MIT calcola i benefici del carpooling a New York

Siete pronti per salutare una delle istituzioni di New York? Se i risultati di una ricerca del MIT di Cambridge saranno accolti, tra qualche anno potremmo vedere sparire i celebri taxi gialli, i cab di Manhattan. Lo studio condotto da un gruppo di ricercatori dell'università americana ha infatti evidenziato i benefici in termini economici e di sostenibilità se la flotta di taxi venisse sostituita dal cosiddetto carpooling.

Per carpooling si intende l’uso condiviso di automobili private tra un gruppo di persone che percorrono la stessa strada, così da ridurre i costi di spostamento, le emissioni inquinanti e alleggerire il traffico. Una delle principali iniziative in tal senso è la community internazionale BlaBlaCar, rivolta alle tratte internazionali: attraverso una piattaforma online, i conducenti mettono a disposizione i posti vuoti a bordo della loro vettura in cambio del semplice contributo alle spese di viaggio. Nessuno ne trae grande profitto, eccetto l'ecosistema.

Gli scienziati del MIT hanno analizzato matematicamente i dati del carpooling e li hanno applicati su una città campione, ovvero New York, una metropoli congestionata dal traffico dove circolano centinaia di migliaia di automobili private, spesso semivuote, a cui si affianca l'uso abituale dei taxi, anche per brevi spostamenti. Gli studiosi hanno individuato un algoritmo «di ottimizzazione della domanda e dell’offerta dei passaggi condivisi» che sarebbe in grado di soddisfare il 98% della domanda con un tempo medio di attesa di soli 2,8 minuti. Un risultato molto interessante, che tradotto in pratica significherebbe che per mandare in pensione la schiera di 13.000 taxi che corrono per le strade newyorkesi basterebbero 3.000 auto in carpooling, numero destinato a scendere di altre mille unità se si utilizzassero i minivan che contengono fino a dieci passeggeri.

Come affermato dai ricercatori: «Considerando solo le ore perse nel traffico e il combustibile in più mandato in fumo, negli Stati Uniti il costo della congestione del traffico è di circa 121 miliardi di dollari all’anno, pari all’1% del prodotto interno lordo. E questo senza contare i costi esterni, come le maggiori emissioni di gas serra e particolato e l’aumento degli incidenti».

Ovviamente l'industria automobilistica e ancora di più i tassisti della Grande Mela non saranno soddisfatti delle conclusioni dello studio, ma chissà che questo non sia lo scenario futuro del traffico urbano. E magari fra un decennio nei film non vedremo più i protagonisti fermare al volo un cab giallo, ma cercare un auto in condivisione sull'app dedicata.