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Nietzsche e la Rivoluzione d'Ottobre

Nietzsche ispiratore della Rivoluzione d'Ottobre? Un'eresia per molti o tutt'al più una provocazione, se pensiamo che le idee nietzschiane sono sempre state associate alle ideologie fasciste e naziste. Però a sentire il filosofo bulgaro Tzvetan Todorov, nel suo atteso intervento al Festival del '900 di Forlì, alcuni concetti cari al pensatore tedesco come la volontà di potenza o il mito del “superuomo” potrebbero avere funzionato da impulso per i bolscevichi russi: uno stimolo inconsapevole, assorbito, dice Todorov, attraverso gli artisti d'avanguardia, come Malevič, Tatlin o Majakóvskij, che ebbero un'influenza determinante nelle prime fasi della rivoluzione.

Gli scrittori, i poeti, i pittori che, in nome di un'arte nuova, si scagliavano contro la tradizione e il passato in qualche maniera facevano proprie alcune teorie di Nietzsche: la sovranità dell'artefice innanzitutto, che nell'atto della creazione, simile a un demiurgo onnipotente, può oltrepassare i limiti senza dover rendere conto a nessuno del suo operato se non alla sua stessa volontà. L'artista-creatore può perciò a ragione ignorare le leggi della natura e della storia, liberandosi di esse come di un fardello ingombrante.

Questa libertà d'azione in nome di un'ideale supremo, in questo caso politico, secondo Todorov muove anche le gesta dei rivoluzionari comunisti, in particolare Lenin, che si distingue dai suoi compagni di lotta per la volontà incontrastata di prendere il potere nel più breve tempo possibile: “Per raggiungere questo scopo, è disposto a utilizzare tutti i mezzi necessari, nessun freno morale lo trattiene. Il partito è il superuomo (collettivo) di Lenin, ha sempre ragione, è destinato a imporre la sua volontà non solo agli avversari, ma anche alle masse popolari, proletari o contadini”.

L'ispirazione nietzschiana sembra guidare anche il suo successore, Josep Stalin, che trasferisce la volontà di potenza all'ambito economico: la trasformazione di un Paese arretrato come l'URSS in una potenza industriale mondiale diventa un imperativo assoluto che può fare a meno della contingenza e delle leggi di mercato, riponendo il suo successo soltanto nella forza e nella determinazione del popolo russo.

Una lettura dunque controcorrente quanto affascinante quella di Todorov, che evoca il potere delle idee e la loro eco anche in vicende che in prima battuta possono apparire lontane.

 

Per approfondire i capisaldi della filosofia nietzschiana guarda il video di Maurizio Ferraris

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